Ecco
infine l'
intervento
di Peppe Liberti:
Guardate
la figura ed immaginate di essere tra la neve in montagna.
La
giornata
è limpida e soleggiata ma la temperatura è bassa,
uno o due gradi
centigradi sotto lo zero.
Ogni
cosa è avvolta dalla luce ma i raggi
obliqui del sole non sono forti
abbastanza da sciogliere la neve sul
terreno.
[...]
I raggi
solari colpiscono anche il tetto inclinato
della casa (che immaginiamo per semplicità non riscaldata
dall’interno)
ad un angolo che è quasi un angolo retto, lo scaldano
pertanto più di
quanto possano fare col terreno e possono quindi essere in grado di
sciogliere un po’ di neve che si trova su di esso. Se
ciò accade, la
neve posta più in superficie in parte diviene acqua liquida
che
gocciola (per la forza di gravità) lungo il tetto fino alla
grondaia.
Poiché la temperatura sotto la gronda è inferiore
a zero, qualche
goccia d’acqua si congelerà prima di precipitare
sul terreno. Altre
gocce faranno lo stesso ed il processo di scongelamento e
ricongelamento produrrà un piccolo ciondolo di ghiaccio.
Un
paio di
giorni più tardi, o forse una settimana, se le
condizioni
climatiche restano le medesime, il ciondolo
crescerà, producendo un ghiacciolo sempre più
grande.
Un’unica
sorgente di energia (il Sole) ma due temperature a causa di due diversi
angoli di incidenza dei raggi solari: sul tetto inclinato la
temperatura sarà sopra lo zero e favorirà la
fusione ma sotto la
grondaia sarà sotto lo zero e così la nostra
gocciolina congelerà.